Intervista a Durand Pascal

Pascal Durand è un membro francese della Lista Renaissance ed è membro del Parlamento europeo dal 2014. Ha dedicato il suo primo mandato alla protezione dell’ambiente. È membro della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della commissione per gli affari costituzionali e membro supplente della commissione giuridica.

Perché ha deciso di partecipare alla plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa?

L’Europa è a un punto di svolta nella sua storia. Il mondo che lo circonda non è più quello del dopoguerra e della Dichiarazione Schuman. Se dobbiamo sempre seguire le orme dei padri fondatori, i loro valori restano nostri, dobbiamo anche saper aprire nuove strade. Questa Conferenza dovrebbe consentire di superare le emergenze per prendere tempo per riflettere su come rendere la nostra unione più forte, più sovrana, più democratica e più vicina ai cittadini europei.
Inoltre, la nostra pratica della democrazia deve evolversi. Dobbiamo ora coniugare la rappresentatività istituzionale con una partecipazione più diretta dei cittadini e questa Conferenza, voluta originariamente dal Presidente Emmanuel Macron, consentirà di creare questo legame e consentire questi scambi essenziali, che arricchiranno la nostra riflessione e apriranno, spero per strade fruttuose per la nostra Unione.

Quali saranno le materie in cui investirai particolarmente?

Il mio background è legale e ho lavorato principalmente dall’inizio del mio mandato nel 2014 nelle commissioni per gli affari costituzionali e legali. La questione democratica e gli ostacoli istituzionali ad un’Unione efficace mi preoccupano da tempo. Questi sono i temi sui quali desidero principalmente mobilitare le mie energie. Sono centrali, un’Europa rispettata ed efficace internamente e internazionalmente richiede una rafforzata capacità di decidere e agire, a volte rapidamente, e questo, ad esempio, rende del tutto obsoleto il principio dell’unanimità. Come stupirsi che i GAFAM non paghino una tassa equa nell’Unione se alcuni Stati membri, per ragioni puramente interne, si oppongono e bloccano la convergenza fiscale voluta dalla maggioranza? Idem su questioni di sicurezza, diplomazia o migrazione. Se riusciremo a costruire una convergenza di opinioni e proposte tra i rappresentanti parlamentari – europei e nazionali – e le preoccupazioni dei cittadini, allora avremo una seria possibilità di spostare le linee e trasformare positivamente il nostro destino comune.

Renew Europe ha lanciato l’idea per la conferenza. Quali saranno le priorità del gruppo?

Renew Europe è un gruppo parlamentare che affonda le sue radici in una tradizione democratica liberale ed europeista. Continueremo questa tradizione e difenderemo il principio della ricerca dell’interesse generale europeo, che non è l’unica somma degli interessi nazionali. A questa condizione saremo in grado di costruire un’Europa resiliente ed efficiente, economicamente potente, leader nella lotta per il clima e la biodiversità, la democrazia, lo stato di diritto, la difesa dei diritti umani e sociali, nonché la lotta contro ogni forma di discriminazione.

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